IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO di Italo Calvino

Osterie letterarie. In vino veritas

“All’osteria ci sono sempre gli stessi, tutt’ il giorno, da anni, a gomiti sui tavoli e menti sui pugni che guardano le mosche sull’incerato e l’ombra viola in fondo ai bicchieri”.
Italo Calvino con questa frase ci introduce nel mondo dell’osteria, un mondo che sembra quasi inanimato dove non si vive ma si sopravvive. Più che la descrizione di un ambiente sembra la descrizione di un quadro.
Qualche pennellata d’autore ed ecco che ogni cosa prende vita. Non sono più trasparenti quelle persone che passano tutto il loro tempo all’osteria con” i gomiti sui tavoli e le menti sui pugni”, quella tovaglia di plastica e quei bicchieri sporchi di vino rosso.
“ Il vino non piace a Pin: è aspro contro la gola , arriccia la pelle e mette addosso una smania di ridere, gridare ed essere cattivi”.
Pin è il giovane protagonista, abbandonato a se stesso, con una maschera di strafottenza perché ha un segreto, sa dove i ragni fanno il nido, ma nessuno a cui confidarlo.
pin spara rosita illustratrice

All’osteria cerca di ridurre il suo vuoto d’affetto, scopre la realtà e attacca con tutta la sua cattiveria quando deve difendersi.
“Pin sa tutte quelle vecchie canzoni che gli uomini delle osterie gli hanno insegnato, canzoni che raccontano fatti di sangue; quella che fa: Torna Caserio…, quella di Peppino che uccide il tenente:”
All’osteria a Pin versano da bere e poi gli chiedono di intonare le canzoni contro la guerra, musica popolare di cui non conosce il significato delle parole ma che interpreta con voce da adulto.
“ E le donne che sono nell’osteria, vecchie ubriacone con la faccia rossa, come la Bersagliera, ballonzolano accennando un passo di danza”.
“Così preziosa come il vino, così gratis come la tristezza”.

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