Vino al Vino di Mario Soldati

Ed.Mondadori, seconda parte

Secondo viaggio. Autunno 1970.  Immaginare un lungo treno dei …vini. Prima fermata in Alto Adige dove a Bressanone sale Sylvaner, di colore giallo chiaro tendente al verdolino, leggero, secco, armonico, profumato, lievemente acidulo e frizzantino. A Bolzano si accomodano il Lagrein, rosso granato, profumo fruttato, lievemente corposo e frizzante e la Malvasia, vino rosso denso, fresco, gradevole, senza profumo.

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Seconda fermata nel Veneto dove a Feltre salgono il Clinto e il Clintòn, fratelli ma non gemelli. Il Clinto è umile, di bassa gradazione alcolica, ruvido, genuino mentre il Clintòn è più dolce e meno pregiato, rozzo, selvatico, allappante e sgradevole. A Montegalda si aggiunge alla combriccola un Sauvignon ghiacciato, gentilissimo, giallo dorato chiaro, leggermente profumato. Non è solo, con sé ha un Montelungo rosso e un Terrematte, pura Barbera. A Scomigo sale un Prosecco ma appena poco più avanti, a Vittorio Veneto, si accomoda un Marzemino, rosso rubino, fregrante e fruttato. Infine a San Donà di Piave fa capolino il misterioso Raboso.

Terza puntata nel Friuli dove in posti diversi salgono il Tocai, il Merlot, il Cabernet e da ultimo il Picolìt, vera rarità. Tutti insieme si presentano i vini del Collio: le tre sfumature di Pinot, bianco, grigio e nero.

Il treno arriva in Emilia Romagna e qui cosa vuoi aspettarti? Tanta allegria mentre salgono l’Albana, dal colore dorato-ambrato e dal gusto dolciastro; il Lambrusco,l’umile champagne; il Sangiovese, vino di “pronta beva” e il Trebbiano.

Una fermata alle Marche per far accomodare in carrozza il Bianchello del Metauro, giallo-paglierino e profumo delicato; il Rosso Conero, un vero rompicapo e il Verdicchio dalla naturale gradazione alcolica.

Ultima opportunità! Prendere il convoglio nelle ultime fermate lungo l’Adriatico.

A Martina Franca salgono l’Aglianico, il Bianco e il Rosato; a Foggia il Caccia e Mitte e il Torre Quarto, vini di carattere.

Sono stato superficiale, ci sarebbe molto da approfondire. Non è solo il vino che rende questo viaggio nel libro di Mario Soldati importante ma la buona compagnia di tanti amici, raccontati con semplicità e un’estrema onestà. Il vino è una ricerca: “per capirlo veramente bisogna viaggiare.” E’ la socialità che bisogna proteggere. E’ cultura. “La poesia della terra.” E allora che dire? Buon viaggio!

 

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