ENRICO CARUSO
Narra Adolfo Narciso in “Napoli col suo manto di sole” che a Torre del Greco, nella trattoria di Mimì ammare, fosse appesa alla parete una fotografia con una dedica del grande tenore:” A Mimì ammare, o Re d’o vermicello a vvongole. Errico Caruso”.
Caruso amava moltissimo la sua terra natia ma quando nel 1901, dopo i grandi trionfi americani, arrivò al Teatro San Carlo per cantare L’elisir d’amore, non fu accolto con grande affetto, ma fu piuttosto dileggiato tanto da fare la promessa di non esibirsi mai più a Napoli.
Vi tornò però per i vermicelli alle vongole, il suo piatto preferito, insieme ai pollastri, alle mozzarelle, alle ostriche, al fritto misto, alla zuppa inglese.
Su di lui si raccontano molti aneddoti. Si esibì per raccogliere fondi per un negoziante in difficoltà, offrì salumi e formaggi a un gruppo di dimostranti…
“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento…”. Il cantautore bolognese Lucio Dalla, ospite dell’Hotel Vittoria a Sorrento, occupa la suite “Caruso”. Ispirato dalle vicende del grande tenore, nato a Napoli nel 1801, compose il celebre brano “Caruso”. Struggente malinconia.