Era il primo Aperitivo Fluttuante della stagione 2012/2013, il primo in assoluto. Era una novità per Argenta incontrare gli artisti prima degli spettacoli nel salotto del Foyer del Teatro dei Fluttuanti. Gli ospiti erano Giovanna Marini, una delle persone più importanti della cultura italiana, insieme a suo figlio Francesco.
L’idea è nata grazie all’impegno di Share for Community e Arrivano dal Mare in collaborazione con il Leo Club,l’ Azienda Agricola Aleotti, Argenta TV e il Duo musicale 12 Corde. Chi c’era si è emozionato, chi non c’era può leggere quello che sono riuscito a recuperare di quell’incontro.
In quell’occasione Giovanna ci ha raccontato qualche aneddoto su Pier Paolo Pasolini.
“Pier Paolo Pasolini io l’ho incontrato a Roma. Era arrivato lì perché estromesso per condotta disdicevole dalla federazione del PCI di Pordenone, un avvenimento che lo aveva profondamente ferito.
A Roma Pasolini era stato ospitato da Attilio Bertolucci, il grande poeta e padre dei registi Giuseppe e Bernardo.
Simpatico è l’arrivo a Roma di Pasolini che mi raccontò Giuseppe Bertolucci. Ad un certo punto sente suonare la porta, lui abitava a Monte Verde, va dal padre e dice:
“Qui c’è uno che chiede di te, lo faccio entrare?”
Giuseppe era un po’ stupito perché Pasolini era tutto vestito di nero, in una maniera molto eccentrica per quei tempi.
Pasolini, dovete sapere, era una persona molto vanitosa che si vestiva molto bene, con cura ma era anche molto efficace, aveva sempre un senso quello che faceva.
Giuseppe allora fu molto sorpreso quando suo padre gli rispose
“Chi è? Pasolini? Ma fallo entrare subito, questo è un grande poeta!”
Pasolini era molto legato a Bertolucci che era un po’ defilato nelle altre famiglie dell’intellighenzia romana, proprio per il suo carattere, gli piaceva stare un po’ nascosto tanto che andò a vivere alla Garbatella!
Io l’ho conosciuto ad una festa mondana, io ero lì, ero stata pagata per suonare la chitarra e suonavo un pezzo di Bach ma non gliene poteva fregare niente a nessuno! Fu a quel punto che mi trovai davanti Pier Paolo Pasolini, l’unico che mi ascoltava in mezzo a quella festa.
Dopo un po’ mi chiese annoiato:
“Ma continuerai ancora per molto a suonare?”
Io gli risposi:
“Bé, posso continuare anche tutta la notte!”
“E perché non canti qualche cosa?”disse lui
Allora io ho pensato. “Guarda te questo ignorantone, io sto suonando la musica del grande maestro Bach e questo mi chiede di cantargli qualche canzone romana”.
Io, ovviamente, non sapevo niente di lui. Non avevo letto quell’importantissimo libro che è “Il Canzoniere Italiano”, libro che lui aveva da poco pubblicato.
E lui mi disse “Senti questa” e mi cantò un bellissimo canto friulano.
Io gli ho detto:
“Bello, ma in che libro è scritto?”
Lui sorrise, capendo che non sapevo niente.
“Ma quale libro! Guarda che le canzoni non stanno sui libri.”
Mi ricordo che io gli cantai una Lauda tratta dal Laudario di Cortona.
Lui la riconobbe subito
Pensai “Però questo se ne intende!”
Mi parlò della tradizione orale. Alla fine della serata mi disse “Guarda, sta succedendo qualcosa a Milano, un disco inciso da Giovanna Daffini e Sandra Mantovani curato da Roberto Leydi, vai a vedere.”
Noi giovani, qui in Italia, stiamo soffrendo la mancanza di punti di riferimento. Non ci sono quei nomi importanti che abbiamo sentito nominare da lei prima per esempio. Che speranze dobbiamo avere?
Si sta cominciando a scoprire un altro mondo finalmente, avete presente esperienze come l’Orchestra di Piazza Vittorio? Sono ottimi musicisti con una cultura musicale notevole e soprattutto è gente che ha delle cose meravigliose da cantare (e da rivendicare!). Sono persone che hanno pensato molto sul loro avvenire, sui loro problemi. Questa è una cosa importante da considerare degli stranieri qui in Italia.
Bisogna stare attenti, di questi tempi, perché si rischia di essere accecati dal disprezzo. Il disprezzo è un sentimento che si valuta con troppa superficialità ed i governi dovrebbero agire per limitarlo perché le conseguenze di esso sono sempre orribili!
Se ci pensiamo non a caso è così importante “il rispetto” nel sud Italia perché se non disprezzi qualcuno non ce la fai a sfruttarlo. Con tutta questa potenza dei mezzi poi, bisogna che tutti ci preoccupiamo di fare delle analisi molto più attente di quello che succede e di quello che si può trovare sui media.
Articolo di Andrea Manica. L’intervista è stata curata da Share For Community.