“Contrasse l’abitudine dell’osteria, con la passione del domino. Chiudersi ogni sera in un lurido locale per picchiare sulle tavole di marmo i piccoli ossi di montone segnati di punti neri, gli pareva una preziosa affermazione della propria libertà, che lo innalzava nella stima di se stesso. Era come un’iniziazione al mondo, l’accesso ai piaceri proibiti. Quando stava per entrare in quei luoghi, nell’atto di posar la mano sul pomo della porta, provava una gioia quasi sensuale.”.
Charles Bovary, nella prima parte del romanzo, viene descritto dapprima come studente caparbio e deciso, poi non più in grado di far fronte ai suoi impegni di studi di medicina.
Da adulto Charles è un uomo semplice, ordinario, onesto e concreto,privo di ambizioni, capace di affetti duraturi.
“I caffè dei dintorni erano pieni. Scovarono nel porto una modestissima osteria e si fecero aprire dal padrone una stanzetta al quarto piano.”
Emma è giovane, bella, dipendente economicamente dal marito, insoddisfatta, sognatrice, annoiata, depressa, vive sognando quello che non ha.
Gustave Flaubert descrive minuziosamente luoghi e personaggi senza mai rivelare qualcosa di soggettivo. La storia si svolge nella prima metà dell’800 in Normandia.
Dopo un inizio della vita matrimoniale a Tostes, la coppia arriva a Younville dove: “Ogni tanto la porta di un’osteria faceva tinnire la sua campanella…”.