IL CIRCOLO PICKWICK di Charles Dickens

Osterie letterarie. In vino veritas.

“Il signor Pickwick e Sam uscirono in cerca della Gazza e Ceppo. Questa osteria era ciò che normalmente si chiama bettola. Che il padrone sapesse far bene gli affari suoi era sufficientemente provato dal fatto che un piccolo sgabuzzino sotto la finestra della sala comune, simile per forma e dimensioni a una portantina, era affittato ad un ciabattino; e che fosse un animo filantropico saltava agli occhi dalla protezione che accordava  ad un venditore di ciambelle che vendeva le sue leccornie proprio sulla soglia. Dietro i vetri delle finestre, adorni di tendine color zafferano,penzolavano due o tre fogli stampati che parlavano di sidro  del Devonshire e di birra di Danzica, mentre un gran cartello nero annunziava in lettere bianche che vi erano 500.000 barili di birra forte nella cantina. …l’insegna macerata dalle intemperie portava l’effigie mezzo cancellata di una gazza assorta  nella contemplazione del ceppo…”.

Una società proiettata verso il futuro con i colori dell’umorismo e dell’ironia degli eccentrici protagonisti.
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Il signor Pickwick ha il cranio pelato, gli occhiali rotondi e una vivace intelligenza, scapolo di mezza età che vive di rendita, presidente del circolo omonimo, si mette in viaggio con tre membri del circolo per raccogliere testimonianze sul cambiamento di usi e costumi della società inglese.
Nella locanda del Cervo Bianco incontrano Sam Weller nell’atto di svolgere il suo lavoro di lustrascarpe che si unisce al gruppo dei viaggiatori.La Locanda del Toro, la Locanda dei Due Olmi, la Locanda delle armi della Città, l’Osteria della Borraccia di Cuoio… Un continuo susseguirsi di luoghi, di avventure, di incontri, di dimore signorili, di alberghi, di locande, di osterie alla ricerca di cambiamenti dell’animo umano.  Romanzo corale.

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