LA “LEVATRICE”

Piccole storie. Tra antichi mestieri & profondi saperi

Prime luci dell’alba. In un casolare solitario della bassa tutti i lumi erano accesi. Margherita stava per mettere al mondo il primo figlio. Tutti si auguravano fosse maschio, soprattutto il futuro padre, Tonio, che aveva inforcato la vecchia bicicletta per correre in paese a chiamare la “levatrice”.

Non era un medico ma la portatrice di un antico sapere trasmesso da donna a donna.
levatrice

Nel grande lettone nel camerone al primo piano tutte le donne di famiglia si erano riunite intorno alla partoriente. Nella cucina al pianterreno il vecchio Egidio, padrone di casa, attizzava il fuoco su cui erano posti grandi pentoloni di rame pieni di acqua, come richiedeva l’occasione. Con lui tutti gli uomini di casa.

Sul tavolo un gran fiasco di vino.

Teresina arrivò issata sulla canna della bicicletta di Tonio che aveva pedalato come il più veloce dei ciclisti per le stradine tortuose ma che conosceva come le sue tasche.

Ai primi vagiti in cucina si alzarono tutti i bicchieri per il brindisi d’augurio.

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