Il pubblico, immerso nella penombra della sala, mentre le note della jam Session dipingono paesaggi musicali colorati di blu, rosso e viola, chiude gli occhi e trasale.
Nella forme circolari del mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, Cole Porter trovò l’ispirazione per scrivere la celebre Night and Day.
A Ferrara, in Via Rampari di Belfiore 167, nelle rotondità del Torrione Jazz Club si può’ vedere la danza dell’ispirazione primordiale avanzare intatta, custodita con cura dall’attenzione e la consapevolezza dei gestori che da anni mettono la loro passione al servizio della musica.
Quest’ultima, infatti, negli inverni ferraresi, non rimane semplice contorno chic dell’aperitivo o della cena, come ormai troppo spesso accade, ma trova qui il suo tempio e l’ esecuzione torna ad essere padrona dello spettacolo.
Immaginatevi una ragnatela di travi in legno sorreggere la struttura circolare del Torrione di San Giovani Battista, appartenente alle Mura
degli Angeli che, nel Rinascimento, avvolgevano per circa tredici chilometri Ferrara.
L’ingresso alla città, ad est, avveniva attraverso Porta San Giovanni che era affiancata da un corpo di guardia e un torrione difensivo.
Progettato dall’architetto Biagio Rossetti, aveva una merlatura superiore coperta, in seguito, dal tetto in legno e da un laterizio imperniato
su una colonna centrale ben visibile, dall’esterno, sulla sommità.
Una scala di legno e muratura collega il piano inferiore con quello superiore, oggi tutto in pietra a vista.
In questa storia, la grande musica, il dialogo tra le arti tutte, i continui percorsi di ricerca tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione e l’avanguardia, trovano casa.