L’Osteria della Fola

Giuseppe Pederiali (Ed. Garzanti) racconta di uomini, donne, animali strani e inverosimili, osterie e usanze.

“ …Graziadio aveva ereditato l’osteria dal padre, quando le osterie a Correggio erano numerose quanto le chiese…”. Ambientati nella “Bassa”, territorio nebbioso tra le province di Modena, Reggio, Bologna e Ferrara, si tratta di una raccolta di racconti  in cui si dice di uomini, donne, animali strani e inverosimili, osterie e usanze. Apparentemente non hanno un filo logico, se non quello di descrivere luoghi con le stesse caratteristiche, paesi tranquilli in cui non succede mai niente di clamoroso, paesi di lavoratori e bevitori in cui la realtà spesso si incrocia con la fantasia sostituendosi talvolta ad essa.
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Io personalmente ho apprezzato molto “ L’uccello del lambrusco”. Si racconta di un grosso volatile a tre zampe, il foionco, che ama farsi delle grandi bevute di vino. Betonica, giovane di Vignola, nel modenese, ne fa lo scopo della sua vita, vuole trovarlo per osservarlo da vicino. Un uccello che alza il gomito, a cui piace soprattutto il lambrusco, che esista , sia esistito o che non esisterà mai non importa, sicuramente sprigiona simpatia.Pederialidefinisce  “la Bassa” una terra lunatica e spesso usa nei suoi racconti motti in  dialetto, motti tanto brevi quanto affilati che colpiscono con la precisione di una lama. A me piacciono le sue storie spassose, avvincenti, nostalgiche e a volte grottesche. Io vivo nella bassa e i suoi animali strani e bizzarri sembrano quelli che la nebbia ti dipinge davanti  dopo aver trascorso una serata al bar. Sai che non sono reali ma, come allucinazioni, sono lì in un altalenante avvicinarsi e allontanarsi e tu ti apri un varco per passare mentre le loro storie sagaci e sagge ti riempiono la mente.

 

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