Retrospettiva 2

"Dietro le quinte" della Palestra del Cantautore a Roncofreddo

Questa retrospettiva 2  è solo “una scusa” per mettere in fila i link e non farli perdere subito nella rete ma dare loro un effimero senso di esistenza.

Il ristorante che troneggia sulla superstrada non è il migliore (anzi, fa proprio schifo!) ma è il più comodo e quindi  è sempre pieno.
Una persona che conosco è un vero sportivo. Quest’estate ha registrato un video con la sua telecamera, così ora che è inverno e fuori fa freddo, proietta il filmato su uno schermo che ha messo di fronte al suo tapis roulant e fa footing in casa. Questa persona racconta che il suo criceto, da qualche tempo, non solo ha smesso di correre sulla ruota ma quando lo vede sputa per terra e lo chiama “schiavo”.
Come dimostrare a quel criceto bastardo che non siamo tutti messi come il suo padrone?
Racconto questa storia del criceto a Denis Rabiti (fotografo) mentre saliamo in macchina per andare verso Roncofreddo (FC) perché finalmente incontro Sergio Diotti, che è l’ultimo Fulèsta. E ci tenevo tanto.
Ci tenevo tanto perché Sergio fa qualche cosa di antico, qualche cosa che apprezzo molto. Lo conosco perché, dal 2011, gli amici di “Arrivano dal Mare!”, Centro Teatro di Figura, gestiscono il Teatro dei Fluttuanti nel mio paesetto, Argenta (FE). Propongono spesso cose interessanti.
Forse lo spettacolo più importante, per me,  è stato quello di Giovanna Marini, mitica artista e etnomusicologa italiana.

http://lapalestradelcantautore.it/intervista-giovanna-marini/

Sergio Diotti è un romantico narratore di un mondo che non c’è. Questo non vuol dire che sia un mondo passato. Semplicemente è un mondo pieno di fantasia che ancora oggi è ai margini.
Qui a Roncofreddo, all’Osteria dei Frati, il tempo finalmente rallenta.

http://lapalestradelcantautore.it/losteria-dei-frati/

 

sergio diotti 038Le osterie sono proprio interessanti. A parte la controversia sul primato di antichità contesa dall’Hostaria del Chiucchiolino, dove beveva Ariosto e dall’Albergaccio di Sant’Andrea in Percussina dove beveva Machiavelli, in più di sette secoli quante sbronze galattiche abbiamo preso?
Una grande carrellata di “Osterie. Nella romagnola ferrarese” sono descritte da Giovanni Manzoni, con la prefazione di Ivo Tampieri, entrambi scomparsi. Del loro lavoro, non sono ancora riuscito a procurare informazioni, se qualcuno vuole darmi una mano può scrivermi a info@lapalestradelcantautore.it

http://lapalestradelcantautore.it/osterie-giovanni-manzoni/

A Roncofreddo, Sergio Diotti ci ha svelato il suo mondo. Così siamo stati da Renato Brancaleoni, affinatore di formaggi da cinque generazioni.

http://lapalestradelcantautore.it/fossa-dellabbondanza/

Ci siamo seduti a tavola all’Osteria dei Frati e il “Fulesta” ci ha parlato dell’importanza di conoscere e raccontare le storie, ci ha detto: “La trasmissione orale del sapere ha un aspetto etico e, come dice Giovanna Marini, uno si chiede: che diritto ho io di raccontare una storia? Ma dovrebbe chiedersi soprattutto: che diritto ho di non raccontarla più? Posso essere io l’ultimo ad averla sentita?”.

http://lapalestradelcantautore.it/intervista-sergio-diotti/

Un’altra storia interessante è quella narrata da Gino Sarti di Vergato  su Alan Lomax.

http://lapalestradelcantautore.it/alan-lomax/

Mentre torniamo a casa sono contento di essere stato a Roncofreddo a scoprire cose nuove, perché potevo benissimo restare nella mia gabbietta, a correre sulla ruota, a mangiare semini. Preferisco “sputare per terra” guardando il padrone che corre sul tapis roulant e mandarlo a farsi footing!

 

Alan Lomax

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